LaRegione, 22.01.2024

Brenno Martignoni Polti si candida al Municipio insieme a Orlando Del Don, Alessandro Minotti, Patric Burkard, Morena Gervasoni-Balzari, Sandro Fora e Nicola Diviani

«L’obiettivo è smuovere un Municipio che sembra navigare in modalità ordinaria da troppo tempo, senza slanci, senza nuove idee». Non poteva che essere piazza Nosetto a Bellinzona, sulla quale si affaccia Palazzo civico, il luogo scelto dal Noce, tornato alla ribalta lo scorso novembre, per presentare i propri candidati all’esecutivo cittadino in vista delle elezioni comunali del 14 aprile. «È arrivato il momento di scendere in piazza, rompendo i silenzi, ma in modo propositivo e costruttivo, offrendo alternative rispetto a chi vorrebbe confermati un Municipio e un Consiglio comunale fotocopia», ha affermato il presidente del movimento Brenno Martignoni Polti che è anche uno delle sette persone in corsa per l’esecutivo. Martignoni Polti (classe 1962, di Bellinzona) che sarà affiancato da altri sei candidati «in rappresentanza del territorio». I nomi più conosciuti sono quelli di Orlando Del Don (classe 1956, di Galbisio), ex Udc (dimessosi dal partito nel 2021), già consigliere comunale e granconsigliere, e di Alessandro Minotti (classe 1986, della Valle Morobbia con radici a Carasso), attualmente presente nel legislativo come indipendente nel gruppo Lega/Udc e membro della Commissione dell’edilizia. Gli altri candidati sono Patric Burkard (classe 1964, di Sementina), Sandro Fora (1960, Gorduno), Morena Gervasoni-Balzari (1980, Giubiasco) e Nicola Diviani (1978, Claro). Per il Consiglio comunale la lista comprende 43 nomi. Candidati che vogliono «suscitare entusiasmo con una politica che interessi e che smuova la gente», ha sottolineato Martignoni Polti (già sindaco di Bellinzona, dal 2004 al 2006 per il Plr e poi fino al 2012 proprio per il Noce) che, pure lui, ha recentemente lasciato l’Udc di cui era presidente sezionale. L’obiettivo? Innanzitutto «far crescere la partecipazione alle urne. Se poi riusciremo a costituire un gruppo in Consiglio comunale (che significherebbe almeno tre eletti, ndr) ne saremo felici». In ogni caso il Noce rappresenta «una voce che c’è e continuerà ad esserci, anche dopo il 14 aprile: non spariremo, perché le persone che hanno il coraggio di scendere in piazza sono quelle persone che non si nascondono». Una voce «della gente comune, non legata ai diktat partitici e non condizionata dalle ‘cadreghe’».