Il Noce – La storia

7 aprile 2012 ■ Corriere del Ticino

BELLINZONA COME MARIGNANO
di Brenno Martignoni Polti

Come non dire, nella ripresa della finestra da queste colonne, dell’evento sismico delle Comunali a Bellinzona, la scorsa domenica. Incredibile. Qualcuno aveva persino pensato ad un riuscito Pesce d’Aprile. Invece no. Il risultato era quello. Un colpo di scena reale. Per me, una fase di vita. Un passaggio. Un cambiamento forte, parificato al cordoglio (dal latino: «cor dolium», il cuore che duole). Il coinvolgimento emotivo c’è proprio tutto.
Potrei essere tentato di scrivere delle ragioni di questa strage elettorale. Del terremoto politico, con l’epicentro nella Capitale, che ha scosso l’intero Cantone.
Nessuna intenzione di passare alle analisi. Di setaccia­re il voto cittadino. Anche perché, dall’inizio, ho pensato questi miei spunti, lontani dalle vicissitudini elettorali e ri­mango fedele all’idea.
Non posso però esimermi dal soffermarmi su alcune gu­stose chicche nostrane. Ve ne voglio far partecipi in que­sto Sabato Santo.
Il vessillo della Città (non quello di Partito). Sì, quella ban­diera che come Sindaco avevo voluto portare e issare nella Pittureria delle Officine nel bel pieno dello sciopero, qua­ le presenza tangibile della Città. Un faro bene in vista per quegli operai in lotta. Feci accompagnare quell’arrivo, il 13 marzo 2008, dal Gonfalone, con un rituale, che suscitò, invero, in taluni, qualche disappunto. Ho rivisto quel no­bile gesto caricaturato domenica nel cuore del Centro sto­ rico pedonalizzato. La bandiera di Bellinzona sfilava sopra un’auto nera. È stata poi esposta su di uno stabile all’inizio di via Lugano. Mi sono domandato cosa potesse mai si­ gnificare. Proprio non mi capacitavo. Vuoi vedere che for­se è l’ostentata gioia per essersi liberati dal Noce? Mi sono detto che non poteva essere. Non avrebbe certo fatto ono­re a chi mi ha preceduto.
Ho visto anche saltellare esultando. Sprizzando felicità da ogni poro, tra gli altri, una nota commerciante cittadina. Ho dovuto ripensare ai nostri valorosi mercenari elveti­ci. Combattevano su commissione, per guadagnarsi da vivere. Riuscivano persino ad imbracciare le armi contro chi procurava loro il sostentamento. Non mi spiego? Le noci che hanno fatto felice comparsa per qualche sabato al mercato. Acquistate in via Camminata.
Umane vicende. Sic et simpliciter. Tanto potè il matrimo­nio, più del divorzio.
Buona Pasqua.

Piazza Nosetto: si prepara il terreno per il noce

 VOTAZIONE PER IL SINDACO 2 MAGGIO 2004

5 maggio 2004, L’aria di domani, numero 4

BELLINZONA CITTÀ ANTIGLOBAL
di Sidney Rotalinti

Con 25 voti di vantaggio Brenno Martignoni ha vinto la contesa per la carica di sindaco scon­figgendo Bixio Caprara, il candidato ufficiale del Partito Liberale Radicale. Fino a domenica 2 maggio la vittoria di Caprara era data per sconta­ta, con il sostegno dei vertici cantonali PLR, PPD e di intere sezioni del Partito Socialista o, per me­glio dire, dei rispettivi presidenti.
Per il professor Mauro Baranzini, emerito do­cente di economia politica e rarissima figura di intellettuale che continua a confrontarsi con la realtà, quel che è successo a Bellinzona è “un unicum a livello mondiale”. Ecco una radiografia della più appassionante vicenda politica che ci sia mai capitato di vedere negli ultimi 25 anni.

Mauro Baranzini
“Un unicum a livello mondiale… Bellinzona ha detto no alla vendita dell’azienda elettrica, ha det­to no alla trasformazione m società anonima, ha detto addirittura di no al cambiamento di piazza Collegiata ritenendo prioritarie altre spese.
Poi, venute le elezioni comunali, il partito di maggioranza relativa ha pensato che forse si poteva continuare a imporre una linea calata dall’alto. Dal partito cantonale, da quello comu­nale, dai rioni.
Quello che è successo è che la popolazione, an­che quella che ha una lunga appartenenza al partito liberale radicale, gente senz’altro di fede liberale, ha dato la preferenza a quel candidato che aveva combattuto, che si era opposto a que­ste tre proposte fatte dal Municipio, e tra l’altro approvate dal Consiglio comunale nonché – co­sa strana – anche dal Partito socialista.
Dunque un vero governo dal basso , la demo­crazia dal basso come mi piace definirla, un uni­cum nel mondo, oserei dire”

Sidney Rotalinti
I media hanno aperto un vero dibattito. Brenno Martignoni in pochi giorni ha trasformato lo svantaggio originano del 4 aprile (gli mancavano 27 voti) in un trionfo. Ora è sindaco con 25 voti di vantaggio…

Mauro Baranzini
“Come ben sai le due corse si sono risolte sul filo di lana, ma la seconda più che non un filo di la­ na mi appare in realtà come una grande distanza in quanto non dobbiamo dimenticare che gli or­dini di almeno “due partiti e mezzo” che raccol­gono l’80 per cento dell’elettorato erano di votare per il candidato che poi non è uscito dalle urne”.

Sidney Rotalinti
Proprio da questo sostegno eccessivo e monoli­tico è nato il nostro sospetto…

Mauro Baranzmi
“Questa è una lezione di democrazia, una spinta dal basso verso l’alto eccezionale. Io dico un unicum a livello mondiale o quasi. Teniamoce­li stretti questi princìpi e questo modo di gover­nare”.

IL NOCE DI CARASSO

Carasso, 29 maggio 2008 Si pianta il noce che sigla la nascita dell’associazione IL NOCE

6 novembre 2007, Cooperazione N.45

 ELEZIONI 20 APRILE 2008

I primi candidati de Il Noce

 VOTAZIONE PER IL SINDACO 18 MAGGIO 2008

 FESTEGGIAMENTI PER LA RIELEZIONE 2008

 ELEZIONI 1 APRILE 2012