L’ex sindaco Brenno Martignoni Polti ambisce a tornare nell’Esecutivo cittadino – Presentata questa mattina la lista dei candidati alle elezioni comunali 2024
«Il Noce è pronto per segnare di nuovo il cambiamento. E lo diciamo ad alta voce con una dichiarazione pubblica di fedeltà alle nostre radici». È con queste parole che Brenno Martignoni Polti, ex sindaco e attuale primo cittadino, ha presentato la rosa di sette candidati del partito per il Municipio di Bellinzona alle elezioni comunali del prossimo aprile. Una presentazione fatta questa mattina nel cuore del salotto cittadino, in piazza Nosetto: «È il momento di scendere in piazza offrendo alternative a chi vorrebbe confermati un Municipio e un Consiglio comunale fotocopia».
I nomi della rosa
Alternative poi concretizzate nella lista dei nomi che Il Noce vuole lanciare nella corsa per l’Esecutivo. Ad affiancare Martignoni Polti ci sarà il già granconsigliere Orlando Del Don, psicoanalista e psichiatra. Completano la rosa cinque esponenti della società civile: Patric Burkard, impiegato federale delle dogane; Sandro Fora, per diversi anni agente di custodia nelle carceri di Bellinzona che ora sta portando la sua esperienza nella scuola di polizia; Morena Gervasoni Balzari, sarta e professionista indipendente, «punto centrale femminile di questa lista»; Nicola Diviani, ispettore principale di reati finanziari; Alessandro Minotti, dirigente della società Allianz e attuale consigliere comunale nel gruppo Lega-UDC. Tutti candidati provenienti da differenti realtà territoriali, come sottolinea l’ex sindaco: «C’è chi viene da Sementina, Galbisio, Gorduno, Giubiasco, Claro, dalla Valle Morobbia. Insomma, abbiamo voluto rappresentare una realtà territoriale diversificata». E pure il luogo d’incontro non è stato scelto per caso: «Piazza Nosetto è speciale, non solo per il simbolo della pianta di noce. È anche un posto energetico. Qui in passato si trovava il centro di Bellinzona e questa era la via principiale, da dove partire ora per una sfida politica e per dare voce a tutte le maggioranze silenziose che hanno smesso di farsi sentire».