
Ogni anno, la popolazione svizzera si sveglia con una certezza sempre più opprimente: i premi della cassa malati aumentano, le bollette della salute diventano un peso insostenibile, mentre le grandi aziende farmaceutiche — Novartis, Roche, Pfizer e compagnia cantante — continuano a macinare profitti colossali.
Proprio in questi giorni, un articolo pubblicato su tio.ch con il titolo «I prezzi dei farmaci sono destinati ad aumentare» ha riportato ancora una volta all’attenzione pubblica il problema. Ma se ci fermiamo solo alla constatazione dei rincari, rischiamo di non cogliere la vera questione: chi ci guadagna e chi paga il conto?
Premi che stritolano i cittadini
Negli ultimi anni i premi obbligatori della cassa malati sono esplosi: +6,6 % nel 2023, +7,8 % nel 2024, +6,0 % nel 2025.
E non dimentichiamolo: queste sono medie nazionali. In realtà, a seconda della cassa malati scelta e del cantone di domicilio, i rincari hanno spesso superato — e anche di molto — queste percentuali. Ci sono famiglie che si sono viste imporre aumenti a doppia cifra, veri e propri schiaffi al portafoglio.
Guardando più indietro: negli ultimi dieci anni, il premio medio è cresciuto quasi del 40 %, con casi in cui è addirittura triplicato. Una follia che mette in ginocchio chiunque non abbia uno stipendio da dirigente.
Farmaci svizzeri: tra i più cari al mondo
Non basta il premio. Anche i farmaci costano più che altrove.
- Con brevetto: +8,9 % rispetto alla media europea.
- Generici: circa +45 %.
- In molti casi, i cittadini svizzeri pagano per i generici il doppio rispetto ad altri paesi europei.
Il risultato? Anche quando la legge permetterebbe di risparmiare con equivalenti più economici, il sistema fa in modo che il vantaggio si perda per strada.
Big Pharma: profitti miliardari, coscienza zero
I CEO delle grandi aziende farmaceutiche parlano di “innovazione”, ma la verità è che la loro priorità è massimizzare il profitto.
Brevetti allungati ad arte, lobby aggressive, prezzi fissati senza alcuna trasparenza, margini da capogiro. È inaccettabile che la salute venga trattata come un bancomat da spremere.
Chi paga davvero?
Dietro ogni statistica ci sono volti concreti:
- anziani che devono scegliere se comprare un farmaco o fare la spesa;
- famiglie che rinunciano a visite preventive;
- giovani che vedono svanire i risparmi solo per potersi curare.
La salute in Svizzera non è più un diritto, ma un privilegio riservato a chi può permetterselo.
Soluzioni concrete, non chiacchiere
Non possiamo più limitarci all’indignazione. Servono misure reali, subito:
- Prezzi di riferimento europei: basta farmaci al doppio rispetto all’estero.
- Trasparenza obbligatoria sui costi reali di ricerca e produzione.
- Generici incentivati e rimborsati come prima scelta.
- Brevetti regolati con severità, stop alle estensioni artificiali.
- Limiti ai margini di distributori e farmacie.
- Tetti ai premi proporzionali al reddito.
- Stato attore centrale, non spettatore: negoziare, imporre condizioni, difendere i cittadini.
In conclusione
Non possiamo più accettare che i CEO delle big pharma ingrassino i loro conti mentre intere famiglie devono scegliere tra curarsi o pagare le bollette.
O si reagisce, o la salute resterà un privilegio per pochi. È tempo di rompere questo silenzio complice e ridare dignità al diritto più sacro: quello di vivere sani.