Scrivo questo articolo alla luce della recente scomparsa e del fortunato ritrovamento del bambino di 6 anni a Giubiasco, che si era allontanato dalla scuola il 9 dicembre 2024. Per fortuna, il piccolo è stato ritrovato in buone condizioni di salute. Questo episodio ci invita a riflettere sull’importanza della sicurezza nel nostro territorio.
Comprendiamo che lo Stato debba adottare misure di risparmio e che i cittadini ne siano consapevoli. Tuttavia, è fondamentale che i tagli, se necessari, non tocchino settori vitali come quello della sicurezza pubblica. Mi riferisco, in particolare, alla proposta di sospendere la Scuola cantonale di polizia nel 2026, una decisione che ritengo pericolosa e inaccettabile.
La vicinanza della polizia ai cittadini è un pilastro essenziale per il mantenimento della sicurezza e della fiducia pubblica. Questa presenza richiede una formazione adeguata e un costante aggiornamento professionale. La Scuola cantonale di polizia svolge un ruolo cruciale in questo contesto, offrendo un’istruzione di qualità e promuovendo lo scambio di esperienze tra colleghi. Solo attraverso una preparazione solida e continua, la polizia può guadagnarsi e mantenere la fiducia della popolazione.
Secondo i sondaggi, la polizia gode ancora della massima fiducia da parte dei cittadini. Questo risultato si basa su due fattori principali: l’integrità morale degli agenti e la professionalità con cui svolgono il loro lavoro. Disciplina, imparzialità, incorruttibilità, unite a umanità e comprensione, sono le qualità che i cittadini riconoscono nei nostri poliziotti.
Sospendere la Scuola cantonale di polizia equivarrebbe a lanciare un messaggio sbagliato: una sorta di invito al crimine e alla delinquenza. La percezione di una polizia ridotta nelle sue forze e capacità operative potrebbe alimentare ansia e insicurezza tra i cittadini, che si aspettano invece protezione e tranquillità.
Viviamo in un paese ancora relativamente sicuro, lontano da fenomeni criminali diffusi che affliggono altre realtà vicine. Tuttavia, mantenere questo stato di cose richiede investimenti costanti negli effettivi e negli strumenti della polizia. Solo così possiamo garantire che bambini, anziani e tutti i cittadini possano continuare a vivere serenamente, senza timore di violenze, rapine o spaccio di droga a cielo aperto.
La polizia non è un “mostro” che multa e ammonisce, ma una presenza preziosa e vicina, al servizio della comunità. È fondamentale sostenere questa immagine e preservare la loro capacità di operare con efficacia. Gli agenti hanno scelto una professione al servizio dei cittadini, e da loro ci si aspetta un supporto e una fiducia reciproci.
Concludo con l’auspicio che la proposta di sospendere la Scuola cantonale di polizia nel 2026 non venga confermata. Come persona che lavora in questo ambito, conosco bene le esigenze del nostro territorio e l’impegno necessario per formare agenti competenti e preparati.
Confido nella responsabilità di tutte le istituzioni politiche per preservare la sicurezza e la tranquillità dei nostri cittadini.
Sandro Fora
Il Noce
Bell’articolo. Bravo Sandro.