Cari lettori,
Oggi desidero affrontare una questione sociale di crescente rilevanza: le difficoltà economiche incontrate da chi, nella fascia d’età dai 45 anni in su, vive da solo e non ha figli. Questo gruppo spesso si trova a fronteggiare sfide significative, soprattutto quando il lavoro a tempo pieno diventa un ricordo del passato.
Molti, trovandosi senza un impiego stabile, devono affidarsi alla disoccupazione o accettare lavori part-time che non garantiscono un reddito adeguato. Questa situazione è particolarmente gravosa per chi non ha un partner o una famiglia su cui appoggiarsi. Le prestazioni assistenziali, benché essenziali, raramente coprono tutte le necessità, soprattutto a causa degli aumenti costanti delle spese sanitarie, dell’energia elettrica e dei beni di prima necessità.
Un ulteriore ostacolo è rappresentato dalla necessità di un’automobile. Per molti, avere un veicolo non è un lusso ma una necessità, indispensabile non solo per il lavoro ma anche per assistere familiari anziani o per svolgere commissioni quotidiane. Nonostante ciò, le politiche di assistenza attuali tendono a interpretare il possesso di un’auto come un indicatore di benessere, ignorando le reali esigenze di mobilità di molte persone.
È sorprendente notare come, nonostante anni di contributi lavorativi e fiscali, molti cittadini locali si sentano trascurati dai programmi di assistenza, che sembrano favorire altri gruppi. Questa percezione di ingiustizia è amplificata dalla mancanza di opportunità lavorative a tempo pieno, spesso occupate da lavoratori frontalieri.
Queste circostanze creano non solo difficoltà economiche ma anche un senso di alienazione e frustrazione. È imperativo che coloro che hanno il potere di influenzare queste politiche riflettano seriamente sulla situazione e agiscano per restituire dignità e serenità a queste persone, permettendo loro di vivere, non solo di sopravvivere.
Concludo facendo appello a chi può effettuare cambiamenti: è tempo di riconsiderare le politiche di assistenza e di occupazione per garantire che nessuno sia lasciato indietro. Diamo a tutti la possibilità di vivere con dignità e stabilità.
Con stima,
Stefania Bonecher