Nell’immaginario collettivo, quando a casa si pulisce sul pulito, significa che non si ha proprio più nulla da fare.

Peccato che questo succeda anche nella nostra città — così come nelle zone periferiche a nord e a sud della capitale (Preonzo, Sementina e dintorni) — dove si può osservare la spazzolatrice comunale scorrazzare su strade e marciapiedi già perfettamente puliti, anche negli orari di punta, creando inutili ostacoli al traffico già congestionato.

Eppure, l’intelligenza artificiale potrebbe giocare un ruolo importante in questo contesto.

Immaginiamo un sistema che segnali:
BIP… BIP… BIP…
“GIÀ PULITO… GIÀ PULITO… GIÀ PULITO!”

In un periodo in cui si parla tanto di tagli e risparmi nella spesa pubblica, ogni intervento inutile rappresenta uno spreco: di risorse umane, di carburante, e di costi per la manutenzione di mezzi pesanti e costosi.

L’autunno: quando servirebbe, non si vede

In autunno, invece, capita spesso che la spazzolatrice si faccia attendere: a volte per settimane dopo la caduta delle foglie. Solo dopo i primi giorni di pioggia, quando le foglie sono ormai fradicie e difficili da rimuovere, compare finalmente il mezzo… o l’operatore in tuta arancione, con soffiatore alla mano, impegnato in un’impresa quasi impossibile.

Basterebbe una semplice ricognizione per pianificare meglio gli interventi:
chi fa cosa, come e quando.
Magari con un bel giro in bicicletta: utile non solo per individuare i punti in cui intervenire, ma anche per rendersi conto — sulla propria pelle — dei numerosi buchi, pendenze e insidie che ogni giorno pedoni e ciclisti affrontano.

Una riflessione

Ci viene spontaneo pensare che le autorità comunali, gli operatori e i politici non si spostino in bicicletta nelle nostre strade… probabilmente perché le considerano troppo pericolose.

Romeo Macullo
Il Noce